Sarà la primaverile temperatura di aprile...
Sarà che la voglia di sabbia calda sotto i piedi e il profumo del mare che pervade le narici ci avvolgono...
Sarà che alla fine - nonostante l'età - ci sentiamo ancora bambini...
ma, in questi giorni c'è un ricordo che ci assale legato alla nostra fanciullezza!

Erano i primi anni '80, ed eravamo tutti lì in spiaggia in costume, quando un bisticcio tra ragazzini si decideva di risolverlo con una gara a biglie da spiaggia.

Ti stai chiedendo in cosa consisteva?

Il gioco era semplice: si creava un circuito sulla sabbia. Ad essere insolito era il modo in cui si disegnava la pista sulla sabbia, si usava il bambino che pesava meno, lo si faceva sedere sulla sabbia e quello tra gli amici più forte lo trascinava per i piedi.
Il solco che si formava era la pista. La pista poi la si costruiva con gli argini alti, le salite, i salti, le buche, le curve paraboliche.

Solo alla fine si formavano le squadre, o si giocava da soli, e con il cicotto si tiravano le palline cercando di non farle uscire dal tracciato o si era squalificati!

Che cos'è il cicotto? Semplicemente, la spinta alla biglia data con le dita, unendo il pollice e il medio.

Chi arrivava primo, normalmente al terzo giro, vinceva.
 

Ma la vera particolarità sai qual era?

Le biglie. Erano di plastica divise a metà: la semisfera inferiore era colorata (e ce ne erano davvero di tantissimi colori!), mentre l'altra parte superiore era di plastica trasparente e lasciava intravedere una figura stampata su un dischetto di carta posto sulla base della semisfera, di  solito raffiguravano ciclisti famosi (Moser era il preferito da tutti!).

Le biglie da spiaggia non sono più un gioco di massa come qualche decennio fa, ma sta tornando di moda - non di rado lungo la costa di Cesenatico si possono vedere dei gruppetti intenti a giocare.